Un viaggio chiamato amore è un film sentimentale e drammatico del 2002 che con la regia di Michele Placido e la splendida interpretazione di Laura Morante e di Stefano Accorsi ottiene diversi riconoscimenti tra cui la Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile a Stefano Accorsi al Festival di Venezia nel 2002, una candidatura come miglior costumista al David di Donatello nel 2003, e quattro nomination ai Nastri d’Argento nel 2003 come miglior produttore, migliore attrice protagonista a Laura Morante, migliore fotografia a Luca Bigazzi e migliori costumi.
Un viaggio chiamato amore è ambientato all’inizio del Ventesimo secolo, nel 1916 e racconta la passionale quanto tormentata storia d’amore durata due anni tra la scrittrice Sibilla Aleramo e il poeta toscano Dino Campana. Un viaggio nell’animo umano dal vertice fino ai bassifondi, basato sul carteggio di lettere scambiate tra la scrittrice e il poeta “Un viaggio chiamato amore – Lettere 1916-1918” pubblicato nel 1987.
Sibilla Aleramo, pseudonimo di Rina Faccio è già famosa per il romanzo autobiografico del 1906 “Una donna” quando incontra il poeta Dino Campana, di nove anni più giovane. Anticonformista, libera e femminista, Sibilla Aleramo gli aveva scritto in precedenza una lettera, dopo aver letto il suo componimento, in attesa dell’incontro dal vivo avvenuto in un caldo Agosto del 1916; lui era un uomo inquieto ed irrequieto, affetto da problemi mentali con la tendenza a scappare dal suo paese di origine, Marradi, in provincia di Firenze, verso altre città. E’ appassionato di poesia e filosofia, ma il suo più importante componimento, i “Canti Orfici” del 1914 non ottiene grandi apprezzamenti.
“Ho mangiato la terra con lui e sapeva di amore.”
Due anni di intenso trasporto emotivo, tra amore, follia e violenze, allontanamenti e riavvicinamenti, mentre fuori le potenze mondiali era impegnate nel conflitto, e nel 1918, la loro relazione termina definitivamente; Dino Campana viene ricoverato in manicomio dove morirà nel 1932 mentre Sibilla Aleramo continua la sua attività di scrittrice nella continua ricerca dell’amore.
La estrema sintesi dell’opera cinematografica si sostanzia nella poesia recitata da Stefano Accorsi:
In un momento
In un momento
Sono sfiorite le rose
I petali caduti
Perché io non potevo dimenticare le rose
Le cercavamo insieme
Abbiamo trovato delle rose
Erano le sue rose erano le mie rose
Questo viaggio chiamavamo amore
Col nostro sangue e colle nostre lagrime facevamo le rose
Che brillavano un momento al sole del mattino
Le abbiamo sfiorite sotto il sole tra i rovi
Le rose che non erano le nostre rose
Le mie rose le sue rose
P. S. E così dimenticammo le rose.
(1917- da Dino Campana per Sibilla Aleramo)