Sempre vieni dal mare
Sempre vieni dal mare
e ne hai la voce roca,
sempre hai occhi segreti
d’acqua viva tra i rovi,
e fronte bassa, come
cielo basso di nubi.
Ogni volta rivivi
come una cosa antica
e selvaggia, che il cuore
già sapeva e si serra.
Ogni volta è uno strappo,
ogni volta è la morte.
Noi sempre combattemmo.
Chi si risolve all’urto
ha gustato la morte
e la porta nel sangue.
Come buoni nemici
che non s’odiano piú
noi abbiamo una stessa
voce, una stessa pena
e viviamo affrontati
sotto povero cielo.
Tra noi non insidie,
non inutili cose –
combatteremo sempre.
Combatteremo ancora,
combatteremo sempre,
perché cerchiamo il sonno
della morte affiancati,
e abbiamo voce roca
fronte bassa e selvaggia
e un identico cielo.
Fummo fatti per questo.
Se tu od io cede all’urto,
segue una notte lunga
che non è pace o tregua
e non è morte vera.
Tu non sei piú. Le braccia
si dibattono invano.
Fin che ci trema il cuore.
Hanno detto un tuo nome.
Ricomincia la morte.
Cosa ignota e selvaggia
sei rinata dal mare.
19-20 novembre 1945
(Sempre vieni dal mare da “La terra e la morte“, anno 1945)
“La terra e la morte” raccoglie nove poesie scritte da Cesare Pavese a Roma tra il 27 ottobre e il 3 dicembre 1945 per la scrittrice romana Bianca Garufi.
Bianca Garufi (Roma, 21 Luglio 1918 – Roma, 26 Maggio 2006) è stata una scrittrice, poetessa e psicoanalista junghiana. Nata a Roma in una nobile famiglia di origine siciliana Bianca Garufi è stata legata (come amica e come musa ispiratrice) per circa cinque anni (1945-1950) allo scrittore piemontese Cesare Pavese.
Si conoscono presso la sede romana della casa editrice Einaudi e scoprono di avere una serie di interessi comuni come quello per la psicoanalisi e per i miti greci che alimentano il loro rapporto intellettuale più che fisico, così come documentato dal ricco carteggio epistolare fra i due scrittori, che nonostante lavorino spesso nella stessa sede si scrivono lettere come se fossero a distanza. Nel 1946 Bianca Garufi lascia la sede Einaudi ma loro relazione fatta di corrispondenza continua a distanza.
Un amore platonico e letterario come testimonia il romanzo Fuoco grande scritto da entrambi, a capitoli alterni, nei primi mesi del 1946 e lasciato incompiuto. L’opera viene pubblicata solo nel 1959, dopo la morte dello scrittore piemontese per volere dell’amico Italo Calvino.
A Bianca Garufi sono dedicati oltre alla raccolta di poesie “La terra e la morte” (1945), anche i Dialoghi con Leucò (1945-1947 – trasposizione greca del nome Bianca).