Santa Cecilia è un dipinto (olio su tela, cm 88 x 66) realizzato intorno al 1640 circa dal pittore italiano Giovanni Francesco Romanelli, detto il il Viterbese, ed attualmente conservato nei Musei Capitolini, Pinacoteca Capitolina di Roma.
Giovanni Francesco Romanelli, conosciuto anche come il Viterbese (Viterbo, 1610 circa – Viterbo, 1662), è stato un celebre pittore italiano. Allievo del Domenichino prima e di Pietro da Cortona, dopo, entrambi grandi esponenti del barocco seicentesco, Giovanni Francesco Romanelli è stato molto attivo a Roma e in Francia, a Parigi. Nel 1639 viene eletto Principe dell’ Accademia di San Luca.
Tra le sue opere più importanti occorre citare il dipinto raffigurante Mosè e le figlie di Jethro conservato presso il Museo del Louvre di Parigi; il dipinto raffigurante la Discesa dalla Croce eseguito per la Chiesa di Sant’Ambrogio della Massima a Roma; il dipinto raffigurante la Presentazione di Maria al tempio conservato nel presbiterio della Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri a Roma; il dipinto raffiguranti Borea rapisce Orythia conservato presso la Galleria Spada di Roma; i dipinti raffiguranti la Sacra Famiglia con San Bernardino e il Martirio di San Lorenzo, conservati nel Duomo di Viterbo o Cattedrale di San Lorenzo.
Santa Cecilia, martire cristiana del III secolo d.C. e santa romana patrona della musica e dei musicisti, è raffigurata con il violino e uno spartito musicale arrotolato nella mano destra, e risente dell’impostazione classica, con riferimento alle composizioni di Raffello Sanzio e di Giudo Reni.
La giovane donna è illuminata da una luce obliqua che proviene dal lato sinistro e che segue la postura del corpo leggermente rivolto verso destra e, al contempo, mette in evidenza l’elegante abito di color azzurro e l’incarnato roseo del viso, conferendo una pacata armonia sotto il profilo cromatico e compositivo.