Ritratto di Paolina Bonaparte. Opera di François-Joseph Kinson. Museo Napoleonico di Roma.
Il Ritratto di Paolina Bonaparte è un dipinto (olio su tela) realizzato intorno al 1808 circa dal celebre pittore fiammingo François-Joseph Kinson, ed attualmente conservato presso il Museo Napoleonico di Roma.
François-Joseph Kinson (Bruges, Belgio 29 Gennaio 1770 – Bruges, Belgio, 18 Ottobre 1839), è stato un rinomato pittore e ritrattista fiammingo. Formatosi presso la scuola d’arte a Bruges, nel 1794 si trasferisce a Parigi dove ben presto lavora presso la corte di Napoleone divenendo pittore di corte di Jérôme Bonaparte, fratello minore di Napoleone I Bonaparte.
Il dipinto Ritratto di Paolina Bonaparte raffigura la sorella minore dell’imperatore francese Napoleone Bonaparte, l’unica che lo accompagna durante l’esilio all’isola d’Elba. Dotata di grande fascino e bellezza, Paolina Bonaparte – Borghese, nel 1803, sposa il principe Camillo Borghese, figlio di Marcantonio Borghese e si trasferisce a vivere a Roma. Amante della vita mondana, vive nel lusso, nello sfarzo e ama partecipare alle feste della nobiltà romana e sfoggiare un abbigliamento alla moda; senza mai passare inosservata colleziona molte relazioni extra-coniugali. Vanitosa e dall’indole fortemente anticonformista Paolina Bonaparte sfida le regole sociali dell’epoca tanto da acconsentire ad essere ritratta nuda nella celebre scultura Paolina Borghese come Venere vincitrice, opera di Antonio Canova, eseguita tra il 1805 e il 1808 ed esposta alla Galleria Borghese di Roma.
Si narra che prima della realizzazione dell’opera il Canova volesse raffigurare Paolina Bonaparte nelle sembianze della dea Diana, vergine cacciatrice, ma la stessa principessa declinò l’dea, scoppiando a ridere e affermando ironicamente che se fosse stata ritratta come una vergine nessuno ci avrebbe mai creduto. E, in tal senso, la scultura sensuale del Canova si allontana notevolmente dall’immagine più intima realizzata dal pittore fiammingo François-Joseph Kinson, dove Paolina appare nella sua naturalezza e spontaneità, lontana dallo sfarzo e dal lusso che ha accompagnato la sua esistenza.