Ratto di Europa. Opera di Girolamo da Santacroce

Ratto di EuropaIl Ratto di Europa è un dipinto (tempera su tavola, cm 22×54,5) realizzato intorno alla prima metà del XVI secolo (1500 – 1556 circa) dal pittore italiano, di origine bergamasca, Girolamo da Santacroce, ed attualmente conservato presso il Museo Nazionale del Palazzo di Venezia a Roma.

Girolamo da Santacroce, o Gerolamo Galizzi (Santa Croce, 1490 circa – Venezia, 9 Luglio 1556), è stato un celebre pittore del Rinascimento italiano, annoverato tra i maggiori rappresentanti della scuola veneta. Invero, la sua formazione artistica avviene a Venezia, principalmente presso la bottega di Gentile Bellini, e successivamente del fratello Giovanni Bellini, rimanendo ancorata all’ambito veneziano. Tra le sue opere principali occorre citare il dipinto raffigurante la Vergine in trono col Bambino (anno 1516) conservato presso l’Art Institute di Chicago; il dipinto raffigurante La Resurrezione conservato presso il Museo delle Belle Arti di Houston; il dipinto raffigurante LAdorazione dei Magi (databile tra il 1525 e il 1530) conservato presso il Walters Art Museum di Baltimora; i dipinti raffiguranti la Resurrezione (anno 1539) e la Cena di Cristo (anno 1549) conservati nella Chiesa di San Martino a Venezia; il polittico conservato sopra l’altare maggiore nel Santuario Madonna del Frassino a Oneta in provincia di Bergamo (anno 1545) raffigurante la Visitazione con San Giuseppe e San Simeone; il dipinto raffigurante l’Ultima Cena (anno 1549) conservato nella Chiesa di San Martino a Venezia e il dipinto raffigurante San Michele Arcangelo conservato presso il Museo Nazionale del Palazzo di Venezia a Roma.

Il dipinto Ratto di Europa raffigura Europa mentre viene rapita da Giove con le sembianze di toro e nella parte sinistra della tela sono dipinte due fanciulle che assistono impotenti e spaventate all’azione, all’interno di un paesaggio naturale.

L’opera era stata raffigurata sul pannello centrale di un cassone nuziale, in occasione della celebrazione di un matrimonio; si trattava di una usanza molto in voga tra gli artisti del Rinascimento, e pertanto più che la tematica del rapimento l’opera voleva simboleggiare l’amore e il matrimonio, destinata con molta probabilità alla stanza da letto degli sposi.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *