Polittico di Sant’Antonio. Opera di Piero della Francesca

Polittico di Sant'Antonio

Polittico di Sant’Antonio. Opera di Piero della Francesca. Galleria Nazionale dell’Umbria di Perugia.

Polittico di Sant’Antonio

Il Polittico di Sant’Antonio è un dipinto (tecnica mista su tavola, cm 338×230) realizzato tra il 1460 e il 1470 dal pittore toscano Piero della Francesca, e attualmente conservato nella Galleria Nazionale dell’Umbria di Perugia.

Piero di Benedetto de’ Franceschi, noto come Piero della Francesca (Borgo Sansepolcro, 12 Settembre 1416/1417 – Borgo Sansepolcro, 12 Ottobre 1492), è stato un celebre pittore e matematico italiano, tra i più rinomati artisti del Rinascimento italiano. La sua arte e il suo stile possono essere sintetizzati in un perfetto connubio tra costruzione geometrica dei volumi e dello spazio, attenzione alla prospettiva e all’equilibrio della composizione, valorizzazione della figura umana nella sua staticità, e un pieno utilizzo del chiaroscuro, con la luce e le tonalità cromatiche per modellare forme e proporzioni. Si tratta di una serie di regole che Piero della Francesca codifica in De prospectiva pingendi, il suo trattato sulla prospettiva nel 1482 circa.

L’opera il Polittico di Sant’Antonio viene commissionata al pittore toscano Piero della Francesca intorno al 1467 da Ilaria Baglioni, appartenente alla nobile famiglia Baglioni in quanto figlia di Braccio Baglioni, primo signore di “Perugia ” per il Convento delle Monache Francescane di Sant’Antonio a Perugia.

Il Polittico di Sant’Antonio è composto di nove pannelli, legati fra loro e organizzati su tre registri. Analizzando il polittico dal basso, si osserva che nella predella inferiore vi sono tre riquadri che raffigurano Sant’Antonio resuscita un bambino (a sinistra), San Francesco riceve le stimmate (al centro) e Sant’Elisabetta di Turingia salva un ragazzo caduto in un pozzo (a destra). Al di sopra, nella predella superiore, vi sono altri tre riquadri con un medaglione al centro che raffigurano Santa Chiara (a sinistra) e Sant’Agata (a destra) che tiene in mano un vassoio con i seni.

Nella parte centrale è raffigurata, su un fondo dorato, la Vergine in trono col Bambino benedicente, con un fiore rosso in mano, che simboleggia il sangue della Passione; ai lati si trovano una coppia di santi: sul lato destro sono raffigurati San Francesco d’Assisi ed Elisabetta d’Ungheria, o di Turingia (che faceva parte del Terz’Ordine francescano), mentre sul lato sinistro sono raffigurati Sant’Antonio da Padova e San Giovanni Battista.

Nella cimasa del polittico viene rappresentata l’Annunciazione, con l’Arcangelo Gabriele e la Vergine Maria. Si tratta di un vero e proprio capolavoro rinascimentale caratterizzato da un perfetto dinamismo prospettico. Da un lato è raffigurato l’Arcangelo Gabriele in ginocchio, con le ali ancora aperte e le braccia incrociate al petto, e dall’altro lato, la Vergine Maria con il capo chinato verso il basso stringendo il libro delle preghiere tra le mani, anch’esse incrociate sul petto. Dall’alto scende la colomba, simbolo dello Spirito Santo, in una scia di luce dorata. L’architettura del loggiato delinea la prospettiva della scena all’interno di un cielo dominato da accese tonalità di azzurro, con la luce che illumina le figure da sinistra verso destra.

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