Pensiero fisso
Tu m’ascolti tremando. Io, ne l’atroce
Inevitabil mio destino assorta,
Con un triste sorriso, ad alta voce
Penso: Morrò quand’ella sarà morta.
Deserta tanto è già la casa mia,
Dove non suona d’un fanciullo il grido,
E par che vuota e vacillante sia
Come d’autunno abbandonato nido.
Unico avanzo di perduti beni,
Vincolo estremo che mi lega al mondo,
Astro che spande i suoi raggi sereni
Sovra il mio tenebror vasto e profondo
È questa santa vecchia. Io sol per lei,
Quando vo per la via stanca e soletta,
Affretto il passo, perché so che i miei
Passi ella conta e che pregando aspetta.
E so che a la finestra il freddo e il sole
Ella sfida per me come un amante;
So che incontro mi vien con le parole
Che si volgono a un fiore o ad un infante.
Quanto d’uopo ho di lei! Quando rinchiusa
Per lunga ora mi son ne la mia stanza,
O ne lo studio d’una eccelsa musa,
O in un trapunto che a fornir m’avanza,
M’alzo ad un tratto: il libro od il lavoro
Più non mi basta; son tediata e stanca;
E cerco de ’l mio povero tesoro
Da l’occhio spento, da la testa bianca.
E me le siedo in grembo e le favello
Di tante care e disparate cose:
Di te, che sei così pietoso e bello,
D’un volume che leggo, o de le rose
Che sbocciaron da poco entro quel vaso;
Le dico un sogno splendido da maga,
O le descrivo un abito di raso.
Ella intanto sorride, ed io son paga.
Ella sorride, chè per lei tuttora
Io son la bimba da le chiome bionde,
Strana e poeta; io son la nuova aurora
Che a lei, tramonto, i raggi suoi confonde.
E tanto scorda l’aspra e lunga via
Che tribolando percorremmo unite,
Ch’io pur rivivo ne l’infanzia mia,
Ne le speranze che mi son fuggite.
Amico, senti: se avverrà che un giorno
Ella più non mi attenda in su la porta,
S’io, chiamandola, invan la cerchi intorno,
Senti: morrò quand’ella sarà morta.
Evelina Cattermole, all’anagrafe Eva Giovanna Antonietta Cattermole (Firenze, 26 Ottobre 1849 – Roma, 30 Novembre 1896), è stata una famosa scrittrice e poetessa italiana della seconda metà dell’Ottocento. Le sue opere vengono pubblicate utilizzando lo pseudonimo di Contessa Lara.
Nata in una benestante famiglia a Firenze, Evelina Cattermole studia a Parigi, e si forma culturalmente sotto tutti gli aspetti, dall’apprendimento della musica grazie alla madre, nota pianista, alle lingue straniere, con il supporto del padre, professore d’inglese. L’animo letterario si sviluppa con il sostegno e gli insegnamenti della famosa poetessa Marianna Giarré-Billi.
La sua prima raccolta poetica Canti e Ghirlande viene pubblicata a Firenze nel 1867. A partire dal 1875 la sua attività letteraria si arricchisce con la pubblicazione di diverse opere: nel 1883 la raccolta poetica, Versi; nel 1886 viene pubblicata la raccolta di poesie, E ancora versi e la raccolta di novelle, Così è, mentre il primo romanzo L’innamorata esce nel 1901.
Molto più famose sono le sue vicende sentimentali, in parte definite scandalose, alimentate da pettegolezzi per la sua bellezza, raffinatezza ed ingenuità, che accompagnano la sua vita fino alla tragica morte.
Sempre alla ricerca dell’amore duraturo e stabile Evelina Cattermole alterna diverse relazioni sentimentali fino a quando conosce il pittore napoletano Giuseppe Pierantoni, con il quale convive a Roma. Ma la relazione si rivela ben presto burrascosa fatta di persecuzioni, gelosia, litigi violenti, e alimentata da interessi soprattutto economici da parte del pittore di scarso talento, poco propenso al lavoro, verso la scrittrice fiorentina. Quest’ultima cerca invano di lasciarlo, ma il Pierantoni si oppone con forza.
Il 30 novembre 1896 è il giorno fatale: Evelina Cattermole viene uccisa con un colpo di pistola sparato da Giuseppe Pierantoni, il quale dopo averla colpita all’addome, con assoluta crudeltà, la lascia agonizzante per diverse ore prima di chiamare i soccorsi.
Il processo contro Giuseppe Pierantoni, tenuto presso la Corte d’Assise di Roma, si conclude con la condanna dello tesso a 11 anni e 8 mesi di prigione per omicidio volontario, dato per scontato il movente passionale senza riuscire a provare il vero movente di natura economica.