“Ophelia” è un dipinto (olio su tela, cm 76,2×111,8) realizzato tra il 1851 e il 1852 dal pittore inglese preraffaellita John Everett Millais, ed attualmente conservato presso la collezione della Tate Gallery di Londra.
L’opera mostra sulla tela la tragedia di Ophelia, personaggio femminile dell’Amleto di William Shakespeare, che muore annegata, scivolando nelle acque di un lago mentre coglie dei fiori.
Il pittore preraffaellita John Everett Millais raffigura la giovane Ophelia che galleggia nelle acque del lago, sospesa tra la vita e la morte, all’interno di una fitta cornice floreale. Il corpo rigido si fa spazio tra diverse tipologie di piante, le braccia aperte emergono dalla superficie dell’acqua e in una mano stringe dei fiori; lo sguardo fisso rivolto verso il cielo, e le labbra appena aperte intonano un canto disperato mentre il corpo si abbandona man mano alla corrente.
John Everett Millais suddivide la realizzazione dell’opera in due momenti: lo sfondo del dipinto viene realizzato nel giugno del 1851, in circa cinque mesi di lavoro in en plein air sulle sponde del fiume Hogsmill, a Ewell, nel Surrey, mentre per la figura di Ophelia si avvale della modella di origine inglese Elizabeth Eleanor Siddal, amante e moglie del collega preraffaellita Dante Gabriel Rossetti.
Anche per la realizzazione della figura femminile l’impegno è notevole: Millais immerge per circa quattro mesi la giovane Elizabeth Eleanor Siddal in una vasca da bagno riscaldata con delle candele nel suo appartamento di Londra (e a seguito delle lunghe ore di posa nell’acqua la modella si ammala addirittura di bronchite).
Nell’opera sono presenti diversi fiori, alcuni ricchi di significato simbolico, sono ripresi dalla tragedia shakesperiana.
Il dipinto “Ophelia” viene presentato alla Royal Academy di Londra nel 1852 ma non ottenne un grande successo. Solo un secolo dopo viene rivalutato e apprezzato adeguatamente.