Nadine Gordimer (Johannesburg, 20 Novembre 1923 – Johannesburg, 13 Luglio 2014) è stata una famosa scrittrice di origine sudafricana, grande attivista sociale e politica, nella sua lunga carriera si è battuta per l’affermazione dei diritti umani opponendosi in primo luogo all’apartheid e alla censura.
Nadine Gordimer riceve nel 1991 il Premio Nobel per la Letteratura.
Nadine Gordimer nasce a Johannesburg in una famiglia borghese di immigrati ebrei trasferitasi in Sudafrica. Sin da giovanissima riceve una educazione cattolica, si dedica allo studio, appassionandosi in particolare alla scrittura e, nel contempo, inizia a conoscere sulla sua pelle di donna bianca il fenomeno del razzismo, della segregazione razziale e l’apartheid, molto presenti nella società sudafricana. Dagli anni novanta in poi porta avanti azioni a tutela della salute pubblica in Sudafrica e di prevenzione e di cura dell’ AIDS.
Entra a far parte dell’African National Congress, portando avanti campagne contro la discriminazione razziale; diviene una attivista anti-apartheid e si oppone altresì alla censura infatti alcune sue opere iniziali vengono bandite dal Governo sudafricano.
Scrive e pubblica numerose opere tra cui quindici romanzi, e vari racconti e saggi di impronta politica e giornalistica. Il suo romanzo di esordio “The Lying Days” – “I giorni della menzogna” pubblicato nel 1953 ha carattere semi-autobiografico. L’ultima opera “Racconti di una vita” viene pubblicato nel 2014.
Nel corso della sua carriera letteraria riceve numerosi premi e riconoscimenti come il premio letterario Booker Prize nel 1974 e nel 1991 le viene attribuito il Premio Nobel per la Letteratura con la motivazione che “con la sua scrittura epica magnifica è stata di notevole beneficio all’umanità”.
E’ inoltre fondatrice del Congress of South African Writers, collaborando anche con Susan Sontag.
Nadine Gordimer muore il 13 Luglio del 2014 a Johannesburg, all’età di novanta anni. Fino alla fine ha sempre manifestato apertamente i suoi ideali.