I minori detenuti sono giovani di età compresa tra i 14 e i 25 anni, italiani e stranieri, un agglomerato di individui con diverse culture e vissuti. La cronaca italiana dedica poco spazio alla realtà dei minori detenuti negli Istituti Penitenziari minorili e ancor meno alle azioni di supporto alla loro rieducazione e reinserimento sociale. Ma, ancorché autori di reati talvolta anche molto gravi, i minori detenuti sono pur sempre giovani ragazzi portatori di un concentrato di emozioni e sentimenti sovente non espressi, gelosamente custoditi in una zona d’ombra, come la luce nel chiaroscuro di un dipinto.
Abbiamo, quindi, pensato, in un un’ottica di inclusione sociale, di poter realizzare un iniziativa progettuale tesa a far emergere da quella zona d’ombra le emozioni ed i sentimenti propri dei minori detenuti.
Lo strumento scelto a tal fine è stato quello dell’Arte.
L’azione creativa, infatti, consente di tradurre l’immagine interna in immagine esterna, visibile e condivisibile con gli altri, dando così l’opportunità ai minori detenuti di estrapolare dalla zona d’ombra il proprio mondo emotivo, comunicando, così, un mondo, il proprio mondo, fatto a colori.
E’ nato, pertanto, con questa finalità il progetto “Un futuro A Colori” per offrire ai minori detenuti uno spazio creativo diretto allo sviluppo di nuovi linguaggi e metodi alternativi di comunicazione, come veicolo di trasmissione delle emozioni.
Il Progetto è rivolto ai minori detenuti di età compresa tra i 14 e i 25 anni, ospitati presso l’Istituto Penitenziario Minorile di “Casal del Marmo” (Roma.)
Il Progetto, attualmente in corso, viene realizzato con il patrocinio gratuito:
- della Presidenza del Consiglio Regionale del Lazio
- del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali
- della “Rappresentanza in Italia della Commissione Europea”
- e con il cofinanziamento della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale.
L’attività progettuale si sviluppa attraverso laboratori artistici per due incontri a settimana di circa tre ore ciascuno, e vuole delineare un programma specifico di supporto della personalità giovanile, di dimensioni ampie in stretta relazione alle esigenze dei minori detenuti:
al centro i minori detenuti, cittadini in formazione, membri a tutti gli effetti della comunità sociale, colti nel loro progressivo reinserimento in essa.
I suddetti laboratori hanno, quale presupposto fondamentale, la creazione di ambienti idonei in cui i minori detenuti riescono ad esprimere liberamente le proprie emozioni, senza sovrastrutture delimitanti, potendo in qualche modo scaricare le tensioni proprie accumulatesi nello sviluppo della loro complessa personalità.
In tale contesto le loro fantasie, sentimenti, paure, stimoli, ansie, angosce, desideri, possono trovare un loro giusto spazio ed un loro significato ed essere condivise con gli altri. Difatti, attraverso le immagini e i disegni si creano “nuovi occhi e nuove orecchie”: gli occhi diventano un modo per ascoltare e le orecchie un modo per vedere, il tutto per cercare di capire l’altro ovvero di portare l’altro verso di sé. Si crea, pertanto, un linguaggio universale che accomunerà i minori detenuti attraverso il coinvolgimento e la partecipazione attiva ai fini dell’inclusione sociale.
Il Progetto vede coinvolti:
- M^ Internazionale d’Arte Mario Salvo
- Dott.ssa Silvia Bizzarri
- Avv. Francesco Meatta
- Avv. Alessandro Gasbarrone
- Coordinatore : Avv. Mariafrancesca Carnevale