Marion Delorme (Baye, Marna, 1613 – Parigi, 1650) è passata alla storia per essere stata una famosa cortigiana francese, molto influente grazie ad amicizie e ad amanti rinomanti facenti parte della cerchia della corte francese.
Nata in una famiglia molto abbiente e agiata, Marion Delorme arriva a Parigi già con le idee molto chiare sul suo futuro come cortigiana. Si lega sentimentalmente a Henri Coiffier de růže, marchese di Cinq-Mars, uomo potente e stimato, nonchè favorito per eccellenza del re Luigi XIII di Francia. La relazione amorosa con il marchese la introduce nel mondo borghese e aristocratico e, cavalcando l’ onda della popolarità, apre un salone che diventa in breve tempo uno dei centri più importanti di incontro e confronto culturale e politico dell’epoca storica.
Anche dopo la morte del marchese di Cinq-Mars, Marion Delorme prosegue la sua proficua carriera di cortigiana collezionado diversi amanti, tutti uomini illustri come George Villiers, secondo duca di Buckingham e Luigi di Borbone, principe di Condé. Nel contempo, il suo salone diviene nel periodo della Fronda il centro principale di opposizione della nobiltà francese contro il re. Il cardinale Mazzarino, ministro del re di Francia emana un ordine di arresto nei confronti di Marion Delorme.
Ma l’arresto non si verifica in quanto arriva la notizia che Marion Delorme muore improvvisamente. Tale circostanza sembra che sia frutto di una pura e semplice invenzione resa al solo scopo di permetterle di lasciare la Francia per trovare rifugio in Inghilterra, e in tal modo sottrarsi all’arresto.
La leggenda sulla sua presunta morte ha comunque ispirato nel tempo scrittori e poeti del calibro di Victor Hugo nell’opera omonima Marion Delorme del 1831 in onore della celebre cortigiana e nell’ultima opera di Amilcare Ponchielli intitolata sempre Marion Delorme (la prima esecuzione avviene il 17 Marzo 1885, al Teatro alla Scala di Milano).