La “Madonna della Vallicella” è un dipinto (olio su tavola di ardesia, cm 425×250) realizzato tra il 1606 ed il 1608 dal pittore Pieter Paul Rubens, e attualmente conservato sull’altare maggiore della Chiesa di Santa Maria in Vallicella, detta anche Chiesa Nuova, situata a Roma in Piazza della Chiesa Nuova, nel rione Parione.
La “Madonna della Vallicella“, a cui è dedicata la chiesa, fa parte della pala dell’altare maggiore, realizzata tra il 1606 ed il 1608 per volontà degli oratoriani, mentre ai lati del presbiterio si trovano altri due dipinti di Rubens, realizzati sempre su lastre di ardesia, e precisamente sul lato sinistro si trova il dipinto i “Santi Gregorio Magno, Papia e Mauro” mentre sulla parete destra è collocato il dipinto i “Santi Flavia Domitilla, Nereo e Achilleo“, tutti concepiti come un complesso unitario.
La pala d’altare del Rubens custodisce all’interno, proprio dietro l’immagine della “Madonna e con il bambino benedicente” tra Angeli e Cherubini, un antico affresco della Vergine, la “Madonna vallicelliana“, considerato miracoloso, e la leggenda narra che nel 1535 l’immagine inizia a sanguinare dopo essere stata colpita con un sasso.
La pala d’altare è concepita in modo talmente ingegnoso che viene definita come quadro motorizzato, in quanto attraverso un meccanismo di pulegge e corde azionabile con un telecomando è possibile far scendere o salire l’antico dipinto della Vergine. Un meccanismo che viene solitamente azionato il sabato sera dopo la celebrazione della messa.
In origine il dipinto viene realizzato dal Rubens su tela, ma tale versione non soddisfa le necessità dei committenti, sia per gli effetti che la luce naturale genera sul quadro e soprattutto a seguito dell’umidità molto presente in quella zona di Roma. La seconda versione viene, pertanto, realizzata su lastre di ardesia in modo da eliminare i riflessi e assicurare la giusta impermeabilità e la resistenza agli agenti atmosferici.