Maddalena penitente. Opera di Guido Reni

Maddalena penitenteLa Maddalena penitente è un dipinto (olio su tela, cm 77,5 x 59) realizzato tra il 1635 e il 1640 dal pittore bolognese Guido Reni ed attualmente conservato nei Musei Capitolini, Pinacoteca Capitolina di Roma.

Guido Reni (Bologna, 4 Novembre 1575 – Bologna, 18 Agosto 1642) è stato un celebre pittore e incisore emiliano, vicino alla cerchia dei pittori Annibale e Ludovico Carracci, molto attivo nella città natale di Bologna, oltre a Roma e a Napoli. Guido Reni viene annoverato tra i principali esponenti del classicismo italiano, ma strizza l’occhio anche al barocco, reinterpretandolo attraverso uno stile più pacato ed intimo.

Tra le sue opere romane si ricorda il dipinto raffigurante l’ Incoronazione dei Santi Cecilia e Valeriano (anno 1600) conservato presso la Basilica di Santa Cecilia in Trastevere; il dipinto raffigurante Santa Cecilia e quattro santi (anno 1600) conservato presso la Chiesa di San Luigi dei Francesi; l’affresco raffigurante L’Aurora (anno 1614) presso il Palazzo Rospiglosi-Pallavicini; il dipinto raffigurante San Michele Arcangelo, (anno 1635-1636) conservato all’interno della Chiesa di Santa Maria della Concezione dei Cappuccini o di Santa Maria Immacolata a Via Veneto; la tela raffigurante Il Crocefisso (anno 1640 circa) conservato presso l’altare maggiore della Basilica di San Lorenzo in Lucina;  gli affreschi conservati nell’Oratorio di Santa Silvia al Celio. Inoltre, presso la Pinacoteca Capitolina sono conservati i seguenti dipinti: Cleopatra, Fanciulla con corona, Maddalena con il vaso degli unguenti, Lucrezia, Anima Beata, Gesù fanciullo e San Giovannino, San Sebastiano, e per l’appunto la Maddalena penitente.

L’opera Maddalena penitente è a carattere profondamente religioso e devozionale, databile intorno al 1635-1640, ovvero gli ultimi anni di attività del pittore bolognese. La donna peccatrice viene raffigurata in primo piano all’interno di un ovale, nella sua straordinaria bellezza con i lunghi capelli biondo scuro, sciolti sulle spalle e lo sguardo di dolore rivolto verso la croce che regge con la mano. L’altra mano è invece poggiata sul petto in segno di pentimento. Meravigliosi sono le raffigurazioni anatomiche del viso, degli occhi e delle labbra, marcatamente espressive, che mostrano le abilità artistiche, ormai ampiamente consolidate, del pittore emiliano, trattandosi, come già affermato, di una delle ultime opere dallo stesso realizzate.

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