L’indolenza è un dipinto (olio su tela, cm 99,5 x 81) realizzato intorno al 1871 – 1872 circa dalla pittrice francese Eva Gonzalès, ed attualmente conservato presso Collezione privata.
Eva Gonzalès (Parigi, 19 Aprile 1849 – Parigi, 6 Maggio 1883) è annoverata tra le poche donne che fanno parte della corrente impressionista (le altre pittrici sono Mary Cassatt, Marie Bracquemond e Berthe Morisot). Nata in una ricca famiglia borghese Eva Gonzalès diventa prima allieva e poi musa e modella preferita del pittore francese Edouard Manet, tanto da suscitare una accesa conflittualità con la altrettanto famosa pittrice impressionista Berthe Morisot.
Il loro rapporto, per lo più platonico, fatto di stima, fiducia e amicizia dura per tutta la vita di entrambi: Eva Gonzalès muore di parto una settimana dopo la morte del suo maestro Edouard Manet, all’età di soli 34 anni.
L’indolenza viene esposto nel 1872 al Salón de París dove attira l’interesse e l’ammirazione di Émile Zola. L’opera raffigura in primo piano una giovane donna vestita candidamente di rosa tenue (un abito rigorosamente abbinato al fiocco di raso nei capelli), seduta sul parapetto di un balcone di pietra, in perfetta solitudine. Lo sguardo della ragazza appare fisso in un punto in basso, non troppo lontano, ma al di fuori della tela, e l’espressione appare assolta e apatica.
La modella dell’opera è Jeanne Gonzalès, la sorella minore della pittrice francese, anch’essa pittrice e che sovente partecipa alla realizzazione e alla rifinitura delle tele.
L’intensità dell’opera ruota intorno alla sensibilità dimostrata dalla pittrice Eva Gonzalès nelle diverse rappresentazioni dell’animo umano; le sue composizioni sono sempre imperniate di un’ intima e ricercata semplicità, ma mai di una superflua banalità.
Le pennellate decise creano effetti cromatici tenui e delicati, con effetti luminosi su uno sfondo più scuro mentre alla sobrietà della composizione si contrappone una ricercatezza dei particolari come il pappagallino verde sulla destra o il bouquet di fiori blu poggiato sul parapetto del balcone, che ricorda quello dell’opera di Édouard Manet, “Il balcone” (databile 1868 e conservato al Museo d’Orsay di Parigi): con molta probabilità si tratta di un richiamo e un omaggio della pittrice francese al suo amato e stimato maestro e confidente.