“L’Alzaia” è un dipinto (olio su tela, cm 54×173,2) realizzato nell’anno 1864 dal pittore di origini fiorentine Telemaco Signorini, e conservato presso Collezione privata.
Telemaco Signorini (Firenze, 18 Agosto 1835 – Firenze, 10 Febbraio 1901) viene considerato tra i più rinomati pittori italiani dell’Ottocento e unitamente a Silvestro Lega, Giovanni Fattori, Gerolamo Induno, Odoardo Borrani, Serafino De Tivoli frequenta a partire dal 1855 il Caffè Michelangiolo di Firenze dando vita al c.d. movimento artistico e culturale dei “Macchiaioli“.
Il gruppo dei Macchiaioli afferma e porta avanti una pittura en plein air , incentrata sulla riproduzione di soggetti appartenenti alla realtà quotidiana dell’Italia della seconda metà dell’Ottocento, per esempio la dura vita contadina e soggetti legati alle lotte, così come paesaggi e i campi di battaglia, ponendosi in netto contrasto con lo stile accademico tradizionale; inoltre la loro arte si realizza attraverso macchie di colori chiari e scuri, accostate o sovrapposte le une alle altre: la vera sostanza del dipinto diventa la macchia di colore e la luce ne definisce l’intensità.
Con il dipinto “L’Alzaia“, Telemaco Signorini vuole mostrare, con taglio realistico, quasi fotografico, la dura e umile vita dei contadini, il loro quotidiano lavoro nei campi, la fatica sotto i raggi ardenti del sole estivo, in contrapposizione alla classe borghese, approfittatrice e indifferente. L’opera mostra, in primo piano sulla parte destra, un gruppo di braccianti che trascinano una chiatta, lungo l’argine del fiume Arno: il duro sforzo e la fatica viene raffigurato dai corpi completamente curvati in avanti, le gambe sommerse nel terreno, i volti chinati verso il basso, e le corde molto tese tanto da affonadre nei loro fisici e nella loro pelle scura e abbronzata, come coloro che passano molte ore sotto il sole.
Sulla parte sinistra dell’opera viene raffigurato un uomo e un bambina, probabilmente un padre con la figlia; entrambi indossano abiti costosi ed eleganti e non si curano del gruppo dei braccianti, volgendo il loro sguardo altrove. In tale contrapposizione il pittoreTelemaco Signorini vuole denunciare la diversità sociale tra un classe borghese egoista e sfruttatrice e le difficili e disumane condizioni di lavoro dei contadini italiani.