La Sila in “Old Calabria”. Opera di Norman Douglas

La Sila pastoriLa Sila è un vasto altopiano dell’Appennino calabro, che si estende per tre province: Cosenza, Crotone e Catanzaro; viene storicamente suddivisa in Sila Greca, Sila Grande e Sila Piccola. Le sue tracce storiche le ritroviamo nell’ opera letteraria del 1915 “Old Calabria” dello scrittore britannico Norman Douglas, considerata una delle opere più autentiche sulla Calabria degli inizi del XX secolo.

Si tratta, nella specie, di una narrativa di viaggio nel Sud d’Italia nella quale Norman Douglas ripercorre con la penna il percorso da Lucera a Crotone: un resoconto oggettivo dei luoghi, del territorio, dei paesaggi silani, della cultura comprensiva di usi e costumi propri di quel periodo e, soprattutto, delle persone, della gente contadina. Così Douglas nell’ opera descrive la Sila: 

L’acqua, infatti, è una delle glorie di la Sila, ovunque ribolle in gelidi rivoli tra i pietre e ruscelli scendono dai pendii per unirsi ai corsi d’acqua più grandi che si dirigono verso le coste desolate e colpite dalla febbre Magna Grecia. Spesso, rinfrescandomi a queste fontane ghiacciate, ho ringraziato la Provvidenza per aver fatto della Sila una roccia primitiva, e non del calcare assetato dell’Appennino.

“Molta acqua nella Sila”, mi osservò una volta un vecchio pastore, “molta acqua! E poco tabacco”.

E ancora

Uno dei più grandi di questi fiumi è il Neto, il classico Neaithos cantato da Teocrito, che cade nel mare a nord di Cotrone; …

Più tardi, in autunno, cominciano a predominare i cardi: il più pregiato è un nobile cardo terrestre d’oro pallido, di cui mangiano il bocciolo non aperto; è il contraltare di quello argentato delle Alpi. L’aria in queste regioni superiori è pungente. Ricordo, alcuni anni fa, che durante l’ultima settimana di agosto un pezzo di neve, che un capretto portò come contributo al nostro pranzo, non si scioglieva sotto il sole splendente sulla vetta del Monte Nero.

L’opera è articolata in quaranta capitoli: un vero e proprio diario di viaggio, con grande attenzione anche al brigantaggio calabro.

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