La Païva, pseudonimo di Esther Lachmann ( Mosca, 7 Maggio 1819 – Schloss Neudeck, 21 Gennaio 1884) è stata la cortigiana più famosa del Secondo Impero francese sotto il regime di Napoleone III.
Si conosce molto poco della sua vita prima del suo arrivo a Parigi. La Païva nasce in Russia nel 1819, nella città di Mosca. Si sposa appena adolescente ma quando arriva nella città di Parigi è sola e senza soldi, alla ricerca di fortuna e di un riscatto sociale.
Diviene l’amante del compositore Henri Herz, con il quale fa il suo ingresso nella società aristocratica parigina dove per tutti è soltanto la “Signora Herz”. Dalla loro relazione nasce anche un figlio, cresciuto dalla famiglia di Herz. Ma, ben presto la sua mancanza di parsimonia nel gestire il denaro unita ad una forte bramosia per il lusso e la ricchezza agiscono quale causa di rottura della relazione con il pianista e compositore di origine austriaca.
La Païva lascia Parigi per tentare la fortuna a Londra dove inizia la sua attività di cortigiana intrattenendo diversi uomini, ricchi e illustri. Conosce il marchese portoghese, Albino Francesco Araújo de Paiva con il quale convola a nozze per poi lasciarlo immediatamente dopo: il suo obiettivo è solo quello di ottenere il titolo nobiliare.
La sua ambizione non ha limiti: nel 1871 La Païva ottiene l’annullamento del matrimonio con Albino Francisco de Araújo de Paiva per sposare uno degli uomini più ricchi d’Europa: il conte Guido Henckel von Donnersmarck. Tra i vari doni del nuovo sposo, oltre ad una collana di diamanti a tre fili appartenuta all’ imperatrice Eugénie, vi è l’ Hôtel de la Païva sugli Champs Élysées. Un Hotel lussuoso e sfarzoso, in onice giallo e dorato, realizzato in una delle strade più belle di Parigi. La Païva, eccellente padrona di casa, si diverte a ricevere nelle varie feste e serate danzanti, tutte rigorosamente a base di champagne, i suoi ospiti illustri come Gustave Flaubert e Émile Zola.
E così la donna di umili origini, nata nei sobborghi di Mosca, si afferma senza grande fatica nell’alta società aristocratica francese, certamente non grazie alla sua bellezza o sensualità (anzi si narra che non fosse molto graziosa) ma grazie ad una incontenibile bramosia per il lusso e la ricchezza.