Cresciuto nei sobborghi parigini, Jean Paul Gaultier non ha mai frequentato scuole di moda, ma ha avuto modo di apprezzare il settore già in adolescenza, grazie alla nonna e al suo salone di bellezza, ad Arcueil, dove venne in contatto con le prime immagini della moda, cominciando già da lì a disegnare figurini e bozzetti.
Stilista francese nato nel 1952, l’“Enfant terrible” (bambino terribile) della moda, come lui stesso ama definirsi, è considerato il diretto seguace di Vivienne Westwood.
Il suo stile inconfondibile è caratterizzato da una totale rottura delle barriere del conformismo con conseguente fusione fra maschile e femminile, riuscendo a creare fin dalla sua prima collezione un’estetica multiforme e provocante.
Nel 1970, Jean Paul Gaultier, appena diciottenne, inviò i suoi disegni a Cardin, il quale lo assunse inviandolo nel 1974 nelle Filippine per realizzare delle collezioni rivolte al mercato americano.
Nel 1976 presentò la sua prima collezione femminile per la Primavera/Estate ’77, comparendo in modo stabile sulla scena con il suo stile a partire dal 1981.
Molte delle sue collezioni successive erano basate sullo “street wear”, concentrandosi sulla cultura popolare.
Le sue collezioni di Alta Moda sono molto formali ma allo stesso tempo insolite e allegre con un gusto kitsch ed eversivo che ha fatto sì che a partire dal 1981 il gruppo KASHIYAMA diventasse partner finanziario per le collezioni di prêt – à – porter realizzate in Italia.
Al 1984 risale la prima collezione maschile Primavera/Estate di Jean Paul Gaultier intitolata “L’Uomo – Oggetto” , molto provocatoria e ironica, in cui presentava in passerella modelli con profonde scollature sulla schiena, in opposizione alla linea femminile dell’inverno precedente che mostrava una donna più castigata, avvolta in serissimi trench e impermeabili.
Successivamente Jean Paul Gaultier realizzò capi per uomo caratterizzati da gonna, “princesse” e in particolare il kilt.
Stilista dal gusto trasgressivo, Jean Paul Gaultier porta in passerella modelli e modelle insoliti per le sfilate, come ad esempio anziani, modelle sovrappeso o con molti piercing e tatuaggi. Le sue sfilate sono caratterizzate da un duro attacco frontale ai cliché di guardaroba dei due sessi, come mostra la sfilata dell’estate del 1985 “Un guardaroba per due”, dove è evidente e manifesta la mescolanza di carattere androgino come il busto a stecche in vista sotto lo smoking della donna o il pizzo sulla camicia da sera maschile portata con i boxer.
Le sue continue provocazioni in passerella fanno sì che sia oggetto di popolarità e di critica.
Jean Paul Gaultier si è inserito anche nel mondo del cinema realizzando costumi per film come “Il quinto elemento” di Luc Bresson; “Kika – Un corpo in prestito” di Pedro Almodovar e “La città perduta” di Jean – Pierre Jeunet.
Negli anni ’90 Jean Paul Gaultier ha realizzato molti costumi anche per Madonna, come ad esempio il reggiseno a cono, per Kylie Minogue e per Marilyn Manson, inclusi quelli per la promozione dell’album “The Golden Age of Grotesque”.
Lo stilista è famoso anche per le sue esibizioni al Metropolitan Museum of Art di New York, dove fa sfilare uomini in gonna, progetto conosciuto col nome “Bravehearts – Men in Skirts”.
Popolare il suo nome anche nel settore profumi, lanciato nel 1993 con “Classique”, fragranza floreale – orientale per donne.
Altra su grande caratteristica è l’intelligente fusione tra passato e presente per quel che riguarda il taglio e i materiali; come ad esempio la felpa realizzata in satin e pizzo, o le magliette strappate per scoprire le spalle e parte delle braccia, o ncora il corsetto in stile ottocentesco.
Nel 2002 ha aperto una boutique in Madison Avenue a New York, interamente arredata dal designer Philippe Starck, che successivamente ha realizzato altre 20 boutique Gaultier sparse per il mondo.
Dal 2003 Jean Paul Gaultier ha preso la direzione artistica di Hermès, debuttando con la linea prêt – à – porter femminile per l’Autunno/Inverno 2004 e prendendo il posto di Martin Margiela (che ha lavorato per Hermès dal 1997), pur continuando a disegnare per la sua griffe.
Jean Paul Gaultier, da artista poliedrico quale è, si è lanciato anche nella carriera di musicista, realizzando il singolo new – beat – house How to Do That del 1989, e come designer di mobili per la casa.
Nel 2016, infine, ha realizzato oltre 500 costumi per lo spettacolo di rivista The One grand Show al Friedrichstadt Palast di Berlino.