Interventi dedicati alla disabilità
Progetto sostenuto con i fondi Otto per Mille della Chiesa Valdese
L’attività progettuale dal titolo “Interventi dedicati alla disabilità” che vede coinvolti minori e adulti autori di reato beneficiari dell’istituto della messa alla prova e persone disabili adulte ha avuto termine alla fine di Dicembre del 2021, dopo dodici mesi di attività.
L’attività a carattere sociale, ludico e culturale si è appunto protratta per dodici mesi, nonostante l’emergenza epidemiologica, con lo scopo anche di fornire un servizio di integrazione e di socializzazione da inserire in un contesto variegato, qual è quello della disabilità in generale, nell’ottica dell’inclusione sociale.
L’attività progettuale ha trovato il giusto supporto della Chiesa Valdese, che con I Fondi dell’Otto per Mille ha reso possibile questa entusiasmante esperienza volta alla rieducazione e reinserimento sociale delle persone (minori e adulti) beneficiari dell’istituto della messa alla prova.
L’attività progettuale “Interventi dedicati alla disabilità” si è concretizzata, sotto il profilo fattuale, in una attività di affiancamento e di accompagnamento di persone disabili adulti nella fruizione di servizi ricreativi e culturali, con lo scopo di creare una rete amicale da inserire nella gestione del loro tempo libero. Tali servizi saranno incentrati sull’apprendimento di un linguaggio grafico, e diretti all’acquisizione di capacità di scrittura e di disegno a mano libera, dal vero, quale espressione di cultura, nell’ambito di una palestra itinerante che possa spaziare dalla teoria alla pratica e viceversa. In tal senso la scrittura o il disegno a mano libera, dal vero, entrambi distinte espressioni artistiche, costituiscono i principali mezzi per un processo di conoscenza e di sapere. Tali attività intendono promuovere l’educazione e la formazione della persona umana, secondo i principi stabiliti dalle norme della Costituzione Italiana e dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea.
L’attività progettuale suindicata ha voluto creare un circolo virtuoso che incrementi l’indipendenza e la socializzazione delle persone disabili, attraverso la collaborazione e lo scambio attivo e responsabile con persone sottoposte alla messa alla prova.
In tale ottica l’attività progettuale ha voluto raggiungere due obiettivi specifici.
Un primo obiettivo specifico è stato quello di offrire alle persone adulte disabili dei punti di riferimento nell’ambito di programma determinato e contrastare l’emarginazione delle persone disabili, offrendo loro attività concrete, ricreative ed educative, ovvero di aggregazione e di integrazione sociale. Tale obiettivo si collega anche alla necessità di fornire un supporto pratico alle famiglie di origine delle persone diversamente abili, le quali spesso sono lasciate sole a gestire tutti gli aspetti della vita sociale del disabile.
In tale circolo virtuoso messo in atto si è voluto tendere a conseguire anche l’ulteriore obiettivo specifico della responsabilizzazione delle persone adulte sottoposte alla messa alla prova, le quali avranno occasione di sperimentare il valore della solidarietà e dell’aiuto reciproco. D’altronde nell’applicazione dell’istituto della messa alla prova, il consolidato orientamento della giurisprudenza di legittimità ha individuato “la possibilità di rieducazione e di inserimento del soggetto nella vita sociale” e “nella evoluzione della personalità verso modelli socialmente adeguati” (cfr., ex plurimis, Cass, Sez. 1, n. 13370/2013; Cass., Sez. 5, n. 14035/2013; Cass., Sez. 3, n. 45451/200). Appare, pertanto conforme a una interpretazione costituzionalmente orientata, che valorizzi la finalità rieducativa della pena, sancita dall’art. 27, comma 3, Cost, posta a fondamento di tutti gli istituti di “giustizia riparativa“, e alla ratio degli istituti di probation previsti nel sistema penale, affermare che il giudizio sulla prognosi di non recidiva non possa non tenere conto del piano di trattamento presentato dall’imputato. (Cass., n. 36895/2021)
Non ci resta che ringraziare la Chiesa Valdese per aver reso possibile, attraverso il contributo concesso con i Fondi dell’Otto per Mille, questa entusiasmante esperienza progettuale.