Il numero. Umano, troppo umano. Un libro per spiriti liberi 

Il numero Vantaggi dell'osservazione psicologica MaIl numero

L’invenzione delle leggi dei numeri fu fatta in base all’errore, che dominava sin dall’inizio, che esistessero più cose uguali (ma in effetti non c’è nulla di uguale), o almeno che esistessero cose (ma non c’è alcuna «cosa»). L’ipotesi della molteplicità presuppone sempre che ci sia qualcosa che si presenta come molteplice: ma proprio qui già regna l’errore, già qui noi ci fingiamo esseri, unità che non esistono. Le nostre sensazioni di spazio e tempo sono false, perché conducono, se esaminate coerentemente, a contraddizioni logiche. In ogni definizione scientifica noi calcoliamo sempre, inevitabilmente, con alcune grandezze false: ma, essendo queste grandezze per lo meno costanti, come ad esempio la nostra sensazione di tempo e spazio, i risultati della scienza acquistano pur sempre rigore e sicurezza perfetti nel loro nesso reciproco; su di essi si può continuare a costruire, sino a quel termine ultimo in cui l’errata ipotesi di base, quegli errori costanti, entrano in contraddizione con i risultati, come ad esempio nella dottrina degli atomi.

Il numero tratto dal primo saggio filosofico del celebre saggista, filosofo e poeta tedesco Friedrich Nietzsche (Röcken, Sassonia-Anhalt, Germania 15 ottobre 1844 – Weimar, Germania, 25 agosto 1900): Umano, troppo umano. Un libro per spiriti liberi (Menschliches, Allzumenschliches. Ein Buch für freie Geister), pubblicato in lingua tedesca in due parti tra il 1878 e il 1879.

L’opera è, in sostanza, una raccolta di aforismi incentrati sulla condizione esistenziale dell’essere umano e si compone di varie parti, suddivise in una Prefazione (paragrafi 1-8); Parte prima. Delle prime e ultime cose (aforismi 1-34); Parte seconda. Per la storia dei sentimenti morali (aforismi 34-107); Parte terza. La vita religiosa (aforismi 108-144); Parte quarta. Dell’anima degli artisti e degli scrittori (aforismi 145-223); Parte quinta. Indizi di cultura superiore e inferiore (aforismi 224-292); Parte sesta. L’uomo nel rapporto con gli altri (aforismi 293-376); Parte settima. La donna e il bambino (aforismi 377-437); Parte ottava. Uno sguardo allo Stato (aforismi 438-482); Parte nona. L’uomo solo con se stesso (aforismi 483-638); Tra amici. Un epilogo (poesia); Umano, troppo umano II.

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