Giuseppe Berto e il Romanzo “Il Cielo è Rosso”

giuseppe bertoGiuseppe Berto (Mogliano Veneto 27 Dicembre 1914 – Roma 1 Novembre 1978), è stato un noto ed illustre scrittore italiano del secondo dopoguerra.

Tra le sue opere merita certamente una menzione speciale ” Il Cielo è Rosso”, romanzo pubblicato nell’ anno 1947, molto apprezzato dalla critica, che ha ottenuto diversi premi e riconoscimenti dal mondo della letteratura.

Il ” Cielo è Rosso ” appartiene per genere al realismo narrativo poi evolutosi nelle forme del neorealismo che si affermò nella pittura, nella letteratura fino alla cinematografia. In questo periodo vengono prodotti tutta una serie di romanzi che hanno quale obiettivo quello di documentare la realtà storica, anche nei suoi aspetti più brutali e cruenti.

Si tratta di veri e propri documenti storici che rappresentano gli orrori e la miseria della guerra, lo smarrimento degli ideali della resistenza partigiana antifascista. 

Il romanzo descrive le difficoltose e dolorose condizioni di vita di un gruppo di ragazzi che rimasti soli a seguito della guerra, orfani senza famiglia e nè casa, si uniscono insieme trovando una sistemazione alloggiativa comune e, nel contempo, si adeguano a qualsiasi forma di sopravvivenza, spingendosi sino ai limiti della legalità, passando dai furti alla prostituzione.

Giuseppe Berto attraverso l’opera narra una favolosa rappresentazione dello smarrimento umano, fisico e morale di un gruppo di ragazzi di giovane età, ormai privati di ogni forma di ideale, di sentimento e di fiducia nella vita.

Giovani vittime incolpevoli generate dalla guerra.

Si tratta di una analisi tagliente e minuziosa, ma ahimè ancora attuale, dello svuotamento sociale, della privazione dei valori, dell’ anarchia dei sentimenti originati dal conflitto bellico.

Oscillando tra un sentimento di orrore per la violenza bellica e la  sofferenza per la nuova condizione di vita, il gruppo dei ragazzi, attraverso l’unione ed il sostegno reciproco, riuscirà alla fine a ritrovare  il comune senso della vita, della solidarietà e della fratellanza.

Dal romanzo di Giuseppe Berto venne realizzato il film omonimo diretto da Claudio Gora nel 1950.

 

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