Giuditta Pasta

Giuditta Pasta liberazione anticipataGiuditta Pasta, all’anagrafe Giuditta Angiola Maria Costanza Negri (Saronno, 26 Ottobre 1797 – Como, 1º Aprile 1865), è stata una famosa cantante lirica, mezzosoprano e soprano, tra le più rinomate del XIX secolo.

L’interesse e la passione per la musica la accompagna sin dalla tenera età, e successivamente Giuditta Pasta perfeziona i suoi studi presso il Conservatorio di Milano, sotto la guida del noto maestro Giuseppe Scappa.

Il suo esordio avviene nel 1815, all’età di diciotto anni, al Teatro Filodrammatici di Milano; l’anno successivo si esibisce alla Salle Favart di Parigi, e nel 1817 al Her Majesty’s Theatre di Londra dove ottiene un enorme successo internazionale.

Nello stesso periodo Giuditta Pasta sposa l’avvocato e tenore Giuseppe Pasta. Dal matrimonio nasce una figlia Clelia.

Dopo un breve periodo di riposo determinato dalla nascita della figlia, Giuditta Pasta procede nella sua carriera esibendosi in Italia (Bologna, Milano, Napoli, Padova, Roma, Torino, Trieste, Venezia), ma anche nei maggiori teantri in Francia, in particolare a Parigi, e in Inghilterra, a Londra, e negli ultimi anni della sua illustre carriera anche in Russia, a San Pietroburgo e Mosca, divenendo la principale interprete dei melodrammi dei più celebri operisti dell’Ottocento, come Gaetano Donizetti, Gioacchino Rossini e Vincenzo Bellini.

Negli anni Giuditta Pasta diventa la protagonista indiscussa di ruoli impegnativi e autorevoli come la Desdemona in Otello di Rossini, Corinna ne “Il viaggio a Reims” sempre di Rossini, Amenaide in Tancredi, Amina in “La sonnambula”, Anna Bolena, Giulietta ne “I Capuleti e i Montecchi” di Bellini, Ninetta in “La gazza ladra” passando dal registro di contralto a quello di soprano (sebbene la sua voce fosse molto più adatta al registro di un mezzosoprano), amata dal pubblico e osannata dalla critica per le sue doti vocali e recitative e per la delicata presenza scenica.

Dopo una meravigliosa carriera artistica e musicale Giuditta Pasta muore a Como nel 1865, all’età di settantasette anni, a seguito di una bronchite.

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