Gisèle Prassinos: la scrittrice tanto apprezzata dai surrealisti

Gisèle PrassinosGisèle Prassinos (Costantinopoli, 26 Febbraio 1920 – Parigi, 15 Novembre 2015) è stata una famosa scrittrice e poetessa francese, anche se le sue origini sono greche dal lato paterno e italiane dal lato materno.

L’intera famiglia, a seguito dell’occupazione di Costantinopoli, si trasferisce nel 1922 a vivere a Parigi.

Il suo talento artistico, poetico e letterario emerge casualmente alla sola età di quattordici anni: Gisèle Prassinos produce degli scritti utilizzando, senza neanche averne dovuta coscienza, la c.d. scrittura automatica e acquisendo l’immediata ammirazione della corrente surrealista. André Breton poeta e teorico del surrealismo la considera una sorta di “bambina prodigio“. Nel 1934 sono pubblicate sulle riviste Minotaure e Documents 34, le sue prime opere ottenendo un buon successo, mentre l’ anno successivo, nel 1935, viene pubblicata la sua prima raccolta di poesie dal titolo La Sauterelle arthritique (“La cavalletta artritica”) accompagnata da una prefazione a cura di Paul Éluard (poeta francese, tra i maggiori esponenti del movimento surrealista).

Tra le sue opere (oltre una trentina tra poesie, novelle e romanzi) grande successo ottiene Brelin le Frou, ou le portrait de famille (“Brelin le Frou, o il ritratto di famiglia”) pubblicato nell’anno 1975, un romanzo ironico e fantasioso correlato da immagini e disegni. L’ opera rappresenta un eccellente connubio tra scrittura e arti visive nel quale le parole scaturiscono e traggono la loro forza direttamente dalle immagini. In tale contesto Gisèle Prassinos sperimenta la pratica del c.d. “libro – oggetto” dove il libro viene concepito come uno spazio aperto dove si realizza la metamorfosi iconografica e testuale, donando al testo, nel suo complesso, una nuova dimensione.

Ulteriore passione di Gisèle Prassinos sono le tentures (“arazzi”), delle opere plastiche realizzate rintagliando pezzi di tessuto di vari colori.

Gisèle Prassinos muore a Parigi il 15 Novembre 2015 lasciando tutte le sue opere alla Biblioteca Storica della Città di Parigi.

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