Giove Nettuno e Plutone è l’unica opera realizzata dal Caravaggio con la tecnica dell’affresco murale, attualmente si trova a Roma presso il Casino di Villa Ludovisi.
L’opera venne situata in un ambiente di transito e di piccole dimensioni, probabilmente una stanza dove si creavano intrugli alchemici. “Distalleria”: così veniva definita dal Bellori nei suoi trattati sul Caravaggio, essendo uno dei più importanti storici e studiosi dell’artista.
Committente dell’opera Giove Nettuno e Plutone fu il pigmalione di Caravaggio, il Cardinal Francesco Maria del Monte, che la volle per la sua villa a Porta Pinciana; dapprima venduta al cardinale Aldobrandini Pietro per essere poi successivamente riacquistata dal Del Monte il quale di sovente si dilettava a realizzare miscugli alchemici.
Proprio per tale passione, Caravaggio realizzò le tre figure mitologiche: Giove per lo zolfo e l’aria, Nettuno per il mercurio e l’acqua e Plutone per la terra ed il cloruro.
Pertanto venivano rappresentati nell’opera Giove Nettuno e Plutone i tre stati della materia: quello gassoso per l’aria, quello liquido per l’acqua e quello solido per la terra, dal quale si genera la pietra filosofale elemento unico dell’Universo che, unita alla luce, genera le condizioni affinchè il Sole e la Luna, elementi rispettivamente maschile e femminile, si uniscano.
Stranamente sfuggito per centinaia di anni, recentemente scoperto (1969) da Giuliana Zandri, una volta eseguita la dovuta manutenzione e restauro, vennero fuori dall’opera Giove Nettuno e Plutone le citate figure attorno ad una sfera celestiale, in cui si possono osservare i segni zodiacali.
Nell’opera vi è l’associazione di Giove Nettuno e Plutone a figure animali proverbiali quali l’aquila per Giove, il Cerbero tricefalo per Plutone mentre il cavallo grigio dalle pinne per Nettuno.
Le nudità dei soggetti non rappresentano altro che tre posizioni del Caravaggio: costui per realizzarle con precisione in una postura impossibile, dovette salire nudo su un grande specchio che servì a guidare la sua mano alla realizzazione nelle impossibili linee corporee per tali posture.
A volte munito di drappo a volte piegato per molto tempo il Caravaggio riuscì visivamente a delineare le particolari forme degli Dei.
Soltanto Plutone venne realizzato con gli attributi scoperti mentre sia Giove che Nettuno sono in qualche modo coperti.
Curiosità: le tre teste di cane Cerbero non sono altro che la raffigurazione di Cornacchia, il cane che Caravaggio portava sempre con sé.