La Fontana della Terrina, detta anche sulla base del gergo polare romano “la zuppiera”, si trova a Roma in Piazza della Chiesa Nuova, su corso Vittorio Emanuele II di fronte l’ingresso della Chiesa di Santa Maria in Vallicella (o Chiesa Nuova), nel rione Parione.
La Fontana della Terrina viene progettata e realizzata tra il 1590 e il 1595 dall’architetto e scultore Giacomo Della Porta su commissione del Papa Gregorio XII Boncompagni.
In origine la fontana viene ornata con quattro delfini in bronzo non impiegati nella Fontana delle Tartarughe di Piazza Mattei e viene collocata al centro di Piazza Campo de’ Fiori, nello stesso posto dove oggi si trova il monumento a Giordano Bruno.
La celebre piazza romana è altresì nota, all’epoca così come ora, quale sede del mercato rionale con la conseguenza che la Fontana del Della Porta si trasforma ben presto in una sorta di strumento per lavare e deporre i vari ortaggi, oltre come pattumiera per i diversi rifiuti organici.
Per ovviare a tale cattiva consuetudine viene commissionato nel 1622 ad un ignoto scultore la realizzazione di una grande coperchio di travertino da inserire direttamente sulla vasca centrale della fontana e creando un piccolo foro su una estremità in modo da far defluire l’acqua (il coperchio realizzato reca la seguente frase: “AMA DIO E NON FALLIRE. FA DEL BENE E LASSA DIRE. MDCXXII”).
In tal modo la Fontana della Terrina si trasforma da fontana aperta in fontana chiusa suscitando la satira e l’umorismo dei romani che iniziano a battezzarla come “la zuppiera”.
Due secoli dopo, nel 1889 la Fontana della Terrina viene rimossa dalla zona centrale di Piazza Campo de’ Fiori lasciando posto alla collocazione della statua di Giordano Bruno di Ettore Ferrari.
La fontana trova sistemazione nei magazzini comunali dove rimane, quasi del tutto dimenticata fino al 1924, anno in cui l’amministrazione capitolina decide di collocarla in Piazza della Chiesa Nuova, su corso Vittorio Emanuele II di fronte l’ingresso della Chiesa di Santa Maria in Vallicella (o Chiesa Nuova) inserendola in una sorta di piscina quadrata al di sotto del livello stradale per problemi derivanti la limitata pressione dell’acqua.