Evelina Cattermole

Evelina CattermoleEvelina Cattermole, all’anagrafe Eva Giovanna Antonietta Cattermole (Firenze, 26 Ottobre 1849 – Roma, 30 Novembre 1896), è stata una famosa scrittrice e poetessa italiana della seconda metà dell’Ottocento. Le sue opere vengono pubblicate utilizzando lo pseudonimo di Contessa Lara.

Nata in una benestante famiglia a Firenze, Evelina Cattermole studia a Parigi, e si forma culturalmente sotto tutti gli aspetti, dall’apprendimento della musica grazie alla madre, nota pianista, alle lingue straniere, con il supporto del padre, professore d’inglese. L’animo letterario si sviluppa con il sostegno e gli insegnamenti della famosa poetessa Marianna Giarré-Billi.

La sua prima raccolta poetica Canti e Ghirlande viene pubblicata a Firenze nel 1867.

Molto più famose sono le sue vicende sentimentali, in parte definite scandalose, alimentate da pettegolezzi per la sua bellezza, raffinatezza ed ingenuità, che accompagnano la sua vita fino alla tragica morte.

Il primo amore di Evelina Cattermole che sfocia nel matrimonio nel 1871 porta il nome di Francesco Eugenio Mancini, tenente dei bersaglieri e figlio della famosa poetessa Laura Beatrice Oliva, detta la Corinna Italica. Trasferitasi a Milano con il neo marito inizia la sua attività letteraria, accompagnata da assidue frequentazioni dei salotti culturali dove la sua bellezza ed eleganza non passa inosservata. In uno di questi conosce il veneziano, Giuseppe Bennati di Baylon, che diventa il suo amante. Ma con l’ausilio dei pettegolezzi, il marito scoperto il tradimento uccide l’amante della moglie a duello (secondo le norme sociali dell’epoca) e successivamente si separa dalla stessa. Rimasta sola e additata come “l’adultera” è costretta a fuggire da Milano e rientra a Firenze, dove è allontanata dalla famiglia.

Trascorre diversi anni in assoluta povertà dalla quale riesce a riprendersi a partire dal 1875 in poi. In tale periodo riprende anche la sua attività letteraria con la pubblicazione nel 1883 della raccolta poetica, Versi; nel 1886 viene pubblicata la raccolta di poesie, E ancora versi e la raccolta di novelle, Così è, mentre il primo romanzo L’innamorata esce nel 1901.

Sempre alla ricerca dell’amore duraturo e stabile Evelina Cattermole alterna diverse relazioni sentimentali fino a quando conosce il pittore napoletano Giuseppe Pierantoni, con il quale convive a Roma. Ma la relazione si rivela ben presto burrascosa fatta di persecuzioni, gelosia, litigi violenti, e alimentata da interessi soprattutto economici da parte del pittore di scarso talento, poco propenso al lavoro, verso la scrittrice fiorentina. Quest’ultima cerca invano di lasciarlo, ma il Pierantoni si oppone con forza.

Il 30 novembre 1896 è il giorno fatale: Evelina Cattermole viene uccisa con un colpo di pistola sparato da Giuseppe Pierantoni, il quale dopo averla colpita all’addome, con assoluta crudeltà, la lascia agonizzante per diverse ore prima di chiamare i soccorsi.

Il processo contro Giuseppe Pierantoni, tenuto presso la Corte d’Assise di Roma, si conclude con la condanna dello tesso a 11 anni e 8 mesi di prigione per omicidio volontario, dato per scontato il movente passionale senza riuscire a provare il vero movente di natura economica.

Fra poco tornerà: la bruna testa
Mi poserà su ‘ l core,
E chiederà, fissandomi, se mesta
Priva de’baci suoi vissi quest’ore.

2Io gli risponderò: Fanciullo, è muto
Il mio dolore istesso:
Lontan da te; lo sai, non ho vissuto:
Ne le tue braccia fà ch’io viva adesso.

(da Senza Baci, 1898)

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