Et in Arcadia ego è un dipinto (olio su tela, cm 78×89) realizzato nel 1618 dal pittore emiliano Giovanni Francesco Barbieri, detto il Guercino ed attualmente conservato presso la Galleria D’Arte Antica di Palazzo Barberini a Roma.
Giovanni Francesco Barbieri, soprannominato il Guercino (Cento, 2 febbraio 1591 – Bologna, 22 dicembre 1666), è stato un celebre pittore italiano. Formatosi a Bologna, acquisisce lo stile dei fratelli Carracci e successivamente del Caravaggio con riguardo all’uso del chiaroscuro creando effetti luministici attraverso il contrasto tra ombre e luce. A partire dal 1620 si trasferisce e lavora a Roma per volere di Papa Gregorio XV (al secolo Alessandro Ludovisi) e risale a tale periodo la decorazione (affresco a tempera) raffigurante l’Aurora nella volta del Casino Boncompagni Ludovisi.
Tra le sue opere romane si ricorda altresì il dipinto raffigurante San Pietro piangente (databile al 1639), conservato presso il Museo di Palazzo Venezia; il dipinto raffigurante Santa Margherita di Antiochia (databile al 1644) e il dipinto raffigurante Sant’Agostino (metà del XVII secolo), conservati nella Basilica di San Pietro in Vincoli; dipinto dal titolo “La Santissima Trinità” (databile al 1638) conservato all’interno della Cappella della Santissima Trinità nella Chiesa di Santa Maria della Vittoria, identico ad altro dipinto raffigurante la “Trinità ed Angeli” conservato nella Basilica di San Nicola in Carcere; il dipinto raffigurante la “Gloria di san Crisogono” (la copia si trova sul soffitto della Basilica di San Crisogono mentre l’originale si trova a Londra, a Lancaster House); il dipinto raffigurante l’ Incredulità di san Tommaso, (databile al 1621), conservato presso la Pinacoteca Vaticana; il dipinto raffigurante La morte di Didone (databile al 1631), conservato presso la Galleria Spada di Roma; il dipinto raffigurante la Flagellazione di Cristo (databile tra il 1657 e il 1658) conservato presso la Galleria D’Arte Antica di Palazzo Barberini e diverse opere: San Matteo e l’angelo, il Seppellimento di Santa Petronilla, Maddalena penitente, Sibilla Persica, Sacra Famiglia, Cleopatra davanti a Ottaviano, San Giovanni Battista, tutte conservate nei Musei Capitolini, Pinacoteca Capitolina di Roma.
Il dipinto Et in Arcadia ego, opera giovanile del Guercino, è incentrato sul memento mori (locuzione latina: «ricordati che devi morire») nella cui composizione appare un teschio, simbolo della morte, con la mosca, il topo e la processionaria, simboli del trascorrere del tempo che divorano e consumano. A lato sono raffigurati i due pastori fermi ad osservare la scena. Sulla pietra è inciso il motto Et in Arcadia ego (“io, la morte, sono pure in Arcadia”).