“Donna in blu” (La mujer de azul) è un dipinto (olio su tela, cm 133,5×100) realizzato nel 1901 dal pittore spagnolo Pablo Picasso, ed attualmente conservato presso il Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía di Madrid.
Il dipinto rientra nel c.d. “Periodo blu” del giovane Picasso; un periodo che inizia nel 1901 e termina intorno al 1904 e che contraddistingue una serie di opere del pittore spagnolo dove predomina l’utilizzo del colore blu, in tutte le sue possibili tonalità e gradazioni. E’ un periodo di sperimentazione della realtà e di reazione alla stessa.
Il dipinto la “Donna in blu” viene realizzato nella città di Madrid nel 1901 dopo che Picasso era tornato dal viaggio a Parigi dove aveva avuto modo di conoscere la pittura post-impressionista.
L’opera raffigura in primo piano una donna seduta e strizzata in un bustino scuro; la protagonista mostra un atteggiamento austero, freddo che si contrappone ad una accesa eleganza: il vestito sfarzoso, l’acconciatura dei capelli esageratamente gonfia verso l’alto, l’ampia gonna riccamente decorata che la avvolge, i lussuosi gioielli, mentre il viso, chiaro e illuminato, è marcato dalla notevole dose di trucco. La mano sinistra sembra rigidamente appoggiata allo schienale della sedia, mentre la mano destra è delicatamente poggiata sul grembo. Il colore del blu viene miscelato con le tonalità cromatiche del verde, del bianco e del nero creando una figurazione cinica e distaccata.
Con l’immagine inquietante del dipinto Pablo Picasso sembra aver voluto porre l’accento sull’ ipocrisia e sul conformismo della classe sociale borghese.
Sembra che nella realizzazione del dipinto Pablo Picasso abbia tratto ispirazione dall’opera “La regina Maria Anna d’Austria” di Diego Velázquez, esposto presso il Museo del Prado di Madrid.
Il dipinto la “Donna in blu” venne presentato all’ Esposizione delle Belle Arti di Madrid del 1901, ma venne fortemente criticato e rimase invenduto.