Crocifissione con i Santi Girolamo e Francesco è un dipinto (tempera su tavola, cm 72×46) realizzato verso la fine del Quattrocento (1490-1500) dal pittore senese Benvenuto di Giovanni, ed attualmente conservato presso la Galleria Nazionale d’Arte Antica di Palazzo Barberini, Roma.
Benvenuto di Giovanni di Meo del Guasta (Siena, 13 Settembre 1436 – Siena, 1509/1518) è stato un celebre pittore italiano, di origine senese, annoverato tra i più rinomati pittori di Siena del primo Quattrocento. Poche sono le informazioni sulla sua formazione e successiva carriera artistica. Con certezza si può affermare che era figlio di Giovanni Meo del Guasta e che la sua formazione artistica avviene presso la bottega del Vecchietta, la cui influenza spesso si ritrova nelle sue opere. Suo figlio è invece il pittore senese Girolamo di Benvenuto, detto anche Girolamo del Guasta (Siena, 1470 – Siena, 1524). Tra le sue opere occorre ricordare, il trittico raffigurante la Madonna, San Pietro e San Nicola, (databile al 1479 – considerato il suo capolavoro), e conservato presso la National Gallery di Londra; il dipinto raffigurante l’Annunciazione, (databile al 1466) conservata nella Chiesa di San Gerolamo di Volterra; il dipinto raffigurante l’Adorazione dei Magi, (databile al 1470), conservato nella Galleria di Siena; il dipinto raffigurante l’Ascensione (databile al 1491), conservato nella Pinacoteca di Siena; gli affreschi raffiguranti le Storie di Sant’Antonio da Padova (databili al 1495), presso il Battistero di San Giovanni a Siena.
La Crocifissione con i Santi Girolamo e Francesco, di piccole dimensioni è di sicura destinazione privata. Le figure umane richiamano la composizione tradizionale rivisitata in chiave senese: ai lati del croce sono inginocchiati, in primo piano, i santi Girolamo e Francesco, e subito dietro la Vergine con San Giovanni Battista, ai piedi della croce è raffigurata la Maddalena (con i lunghi capelli biondi), mentre angeli in volo raccolgono in dei calici il sangue che sgorga dalle ferite del Cristo, e alle spalle della scena si intravede il monte Golgota.