“Cristo e l’adultera” è un dipinto (olio su tela, cm 106 × 133) realizzata presumibilmente tra il 1630 e il 1650 dal pittore di origine calabrese Mattia Preti ed attualmente conservato presso la Galleria Spada di Roma.
La scena raffigurata sulla tela è tratta dal dal Vangelo di Giovanni (Gv 8, 1-11) quando gli scribi e i farisei conducono presso Gesù una donna sorpresa in adulterio, la quale secondo la legge avrebbe dovuto essere lapidata. Gesù la assolve pronunciando la frase “Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei“.
Mattia Preti (Taverna, 1613 – La Valletta, 1699), noto anche come il Cavalier Calabrese perché nato in terra di Calabria, rappresenta il soggetto di “Cristo e l’Adultera” in diversi dipinti, conservati uno a Zurigo, un altro a Palermo presso Palazzo Abatellis (Galleria Nazionale della Sicilia) e infine a Roma presso la celebre Galleria Spada.
Nel dipinto “Cristo e l’adultera” conservato presso la Galleria Spada di Roma, il pittore Mattia Preti mostra sulla scena in primo piano le figure del Cristo e della donna infedele e peccatrice.
Quest’ultima con le mani legate, il seno parzialmente scoperto e lo sguardo rivolto verso il basso in segno pentimento, viene condotta presso Gesù affinchè possa essere giudicata. Le due figure sono avvolte da un fascio di luce esterna che si infrange in particolare sul volto e sul busto della donna peccatrice e sul volto e sulle mani di Gesù, mentre sullo sfondo scuro del dipinto sono raffigurati gli scribi e farisei, completamente in ombra che fungono da mera cornice alla vicenda.
Il pittore raffigura il momento in cui Gesù, dopo essersi alzato da terra, pronuncia la frase “Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei“. – E chinatosi di nuovo, scriveva per terra.
E’ in quella celebre frase che si racchiude il significato intimo dell’opera: nella possibilità di perdono e di misericordia che rimbalza verso lo spettatore rendendolo protagonista attivo della tela.