La Chiesa di Santa Maria in Vallicella detta anche Chiesa Nuova si trova a Roma, in Piazza della Chiesa Nuova, tra corso Vittorio Emanuele II e via dei Filippini, in posizione adiacente all’Oratorio dei Filippini della Congregazione di San Filippo Neri, nel rione Parione.
La Chiesa di Santa Maria in Vallicella risale al XV e XVI secolo e al suo interno era conservata una antica immagine della Vergine col Bambino, risalente al trecento, ritenuta miracolosa in quanto secondo la leggenda si narra che la stessa, intorno al 1535, iniziò a sanguinare dopo essere stata colpita da un sasso.
La facciata esterna è suddivisa in due ordini, quello inferiore dove sulla trabeazione vi è la seguente iscrizione: “ANGELUS CAESIUS EPISC TUDERTINUS FECIT ANNO DOM MDCV” e sul timpano è posta la statua della Vergine col Bambino tra due angeli, e quello superiore dove ai lati, sono presenti, in due nicchie, le statue di San Gregorio Magno e di San Girolamo, opera dello scultore italiano Giovanni Antonio Paracca, detto il Valsoldo. Il Campanile risale invece al 1666, ed è opera di Camillo Arcucci.
L’interno si presenta a tre navate con cinque cappelle per ogni lato. Nella prima cappella della navata destra, o Cappella del Crocefisso, è custodita la pala d’altare del “Crocefisso” realizzata dal pittore italiano Scipione Pulzone detto il Gaetano, tra il 1585 e il 1590.
Nella terza cappella della navata destra, o Cappella dell’Ascensione è custodita la pala d’altare dell’ “Ascensione“, realizzata dal pittore Girolamo Muziano, tra il 1582 e il 1584.
Nella seconda cappella della navata sinistra, la Cappella dei Magi o dell’Epifania, contiene la pala d’altare raffigurante l’ “Adorazione dei Magi” realizzata dal pittore italiano manierista Cesare Nebbia, nel 1578.
Nell’ Abside della Chiesa di Santa Maria in Vallicella è presente l’ affresco l’ “Assunta tra Angeli e Santi” realizzato da Pietro da Cortona tra il 1647 e il 1666.
La Cupola è stata affrescata sempre da Pietro da Cortona tra il 1647 e il 1666 con il “Trionfo della Trinità (Dio Padre e Cristo sulla cupola e lo Spirito Santo nel lanternino)“. Sui pennacchi della cupola sono affrescati i profeti biblici Geremia, Ezechiele, Isaia e Daniele.
Sull’altare maggiore è collocata l’immagine, ritenuta miracolosa della Madonna della Vallicella, dietro il dipinto a olio su tavola di ardesia (425×250 cm) realizzato dal pittore Pieter Paul Rubens tra il 1606 ed il 1608.
Invero, la pala d’altare del Rubens custodisce all’interno, proprio dietro l’immagine della “Madonna e con il bambino benedicente” tra Angeli e Cherubini, l’antico affresco della Vergine, la “Madonna vallicelliana“, considerato miracoloso, ed è concepita in modo talmente ingegnoso che viene definita come quadro motorizzato, in quanto attraverso un meccanismo azionabile con un telecomando è possibile far scendere o salire l’antico dipinto della Vergine. Un meccanismo che solitamente viene azionato il sabato sera dopo la celebrazione della messa.
Ai lati del presbiterio si trovano altri due dipinti di Rubens, realizzati sempre su lastre di ardesia, e precisamente sul lato sinistro si trova il dipinto i “Santi Gregorio Magno, Papia e Mauro” mentre sulla parete destra vi è il dipinto i “Santi Flavia Domitilla, Nereo e Achilleo“.
All’esterno di fronte l’ingresso della Chiesa di Santa Maria in Vallicella o Chiesa Nuova si trova la Fontana della Terrina, detta anche de “la zuppiera”. La fontana, inserita in una sorta di piscina quadrata al di sotto del livello stradale, viene realizzata nel 1590 dall’architetto e scultore Giacomo Della Porta su commissione del Papa Gregorio XII Boncompagni. Originariamente collocata al centro di Piazza Campo de’ Fiori, nello stesso posto dove oggi si trova il monumento a Giordano Bruno, viene spostata proprio per collocare la statua di Giordano Bruno. Solo nel 1924 viene collocata di fronte l’ingresso della Chiesa di Santa Maria in Vallicella o Chiesa Nuova.
A pochi metri dalla Chiesa di Santa Maria in Vallicella o Chiesa Nuova, precisamente a Piazza dell’Orologio, si trova la magnifica Edicola Sacra “Madonna col Bambino” risalente al 1756 e realizzata dal pittore Antonio Bicchierai, mentre la cornice è attribuita allo scultore Tommaso Righi.