Auguste Renoir ( Limoges, 25 Febbraio 1841 – Cagnes sur Mer, 3 Dicembre 1919) è stato un pittore francese facente parte del movimento artistico culturale degli Impressionisti.
Invero, dell’ Impressionismo Auguste Renoir è stato uno dei massimi esponenti, accanto a Monet, Degas e a Cezanne, e in molte sue opere troviamo l’applicazione della tecnica dell’ en plein air.
Femme nue dans un paysage, è una opera dell’ anno 1883, olio su tela, cm 65 x 55, Parigi, Musée de l’ Orangerie, realizzata quando Auguste Renoir è appena tornato da un lungo viaggio in Italia. Si tratta di un periodo di profonda trasformazione artistica e stilistica del pittore che coincide con l’abbandono progressivo della tecnica dell’ en plein air per rivolgere lo sguardo verso altri modelli diversi, quali fonti di ispirazione. Ed è proprio in Italia che Auguste Renoir rimane profondamente colpito dalla tecnica di Raffaello: a Roma infatti visita Villa Farnesina apprezzando gli affreschi dello stesso Raffaello.
E’ in tale contesto che dipinge l’opera Femme nue dans un paysage, ponendo al centro della stessa una unica figura femminile, dai toni chiari, contrapposti allo sfondo leggermente più scuro, e dalle ampie pennellate morbide e decise quasi ad affermare e sottolineare le forme e le rotondità della donna raffigurata al fine di celebrare la sua femminilità e sensualità.
D’ altronde Auguste Renoir ha sempre esaltato nei suoi dipinti le donne e il mondo femminile, ponendo l’ accento sia sulla bellezza fisica rappresentata dalla carne e sia sulla sensualità e passionalità. Un esempio fu l’ opera “Nudo al sole” (1875) che suscitò anche delle polemiche nel mondo della critica artistica dell’ epoca. E così anche nei primi anni della sua attività quando si dedicò alla decorazione della porcellana realizzando con grande abilità e maestria dei nudi femminili.
Ma per capire fino in fondo lo spirito artistico di Auguste Renoir si conclude citando una delle sue celebri frasi:
“Per fare questo disegno ci ho messo cinque minuti, ma ci sono voluti sessant’anni per arrivarci.”