Allegoria della Fortuna. Opera di Giacinto Gimignani

Allegoria della Fortuna

Allegoria della Fortuna . Opera di Giacinto Gimignani. Galleria Nazionale d’Arte Antica di Palazzo Barberini, a Roma

L’Allegoria della Fortuna è un dipinto (olio su tela) realizzato nel 1664 dal pittore pistoiese Giacinto Gimignani, ed attualmente conservato presso la Galleria Nazionale d’Arte Antica di Palazzo Barberini, a Roma.

Giacinto Gimignani (Pistoia, 23 Gennaio 1606 – Roma, 1681) è stato un celebre pittore di origine toscana, di impronta classicista. Figlio del pittore Alessio Gimignani, si forma presso la bottega del padre e dal 1630 circa opera a Roma, come collaboratore di Pietro da Cortona, con cui partecipa alla decorazione di Palazzo Barberini, unitamente a Giovanni Francesco Romanelli detto il Viterbese e Pietro Paolo Ubaldini e poi del Bernini con cui collabora, in particolare, alle decorazione nella Basilica di San Lorenzo in Lucina.

Tra le sue opere principali occorre citare il dipinto raffigurante il dipinto raffigurante la Sacra Famiglia, (databile al 1640) conservato nella Cappella di Sant’Anna nella Chiesa di Santa Maria dell’Anima a Roma; l’affresco raffigurante la Visione di Costantino (databile al 1644-1648), conservato nel Battistero Lateranense a Roma; gli affreschi (databili al 1648) conservati a Palazzo Pamphilj a Piazza Navona a Roma; il dipinto raffigurante Sant’Antonio abate (databile al 1665- 1667) conservato nella Collegiata di Santa Maria Assunta ad Ariccia; il dipinto raffigurante il Martirio di San Sebastiano (databile al 1669) conservato nella Collegiata di Santo Stefano Protomartire a Bracciano; gli affreschi dell’abside, raffiguranti, nella parte centrale, la Crocifissione e l’Apparizione di Cristo alla Vergine (databili al 1676) nella Chiesa di Santa Maria ai Monti o della Madonna dei Monti a Roma; il dipinto raffigurante la Cena in Emmaus (databile al 1678) conservata nel refettorio del Convento di San Carlo ai Catinari a Roma.

Il dipinto l’Allegoria della Fortuna raffigura una donna nuda e dai lunghi capelli biondi, sospesa in aria, la dea Fortuna, trascinata dai capelli da un piccolo putto, mentre tiene in mano il corno dell’abbondanza e versa i suoi doni, delle monete d’oro, sull’Ignoranza seduta sottostante con accanto un asino, che non è in grado di apprezzarli e li lascia cadere a terra. Sulla sinistra sono raffigurati l’Invidia che trattiene la Virtù, mentre in alto a sinistra sono raffigurati in lontananza Cronos, il tempo, e la Verità con una palma in mano, quale riconoscimento dell’uomo virtuoso.

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