Agar e l’Angelo è un dipinto (olio su tela, cm 100 x 151,5) realizzato intorno al 1776 circa dal pittore lucchese Pompeo Batoni ed attualmente conservato presso la Galleria D’Arte Antica di Palazzo Barberini a Roma.
Pompeo Girolamo Batoni (Lucca, 25 Gennaio 1708 – Roma, 4 Febbraio 1787) è stato un celebre pittore miniaturista italiano, di origine lucchese, ma molto attivo a Roma dove, giunto appena diciannovenne, ha vissuto per un lungo periodo nella seconda metà del XVIII secolo, affermandosi principalmente come ritrattista dell’aristocrazia europea. Tra le sue opere realizzate nella città di Roma occorre citare il dipinto Madonna in trono con Santi e Beati della famiglia Gabrielli di Gubbio, (anno 1739), per la Chiesa di San Gregorio al Celio, la pala d’altare Cristo in gloria con i santi Giuliano, Basilissa, Celso e Marcionilla, (anno 1736-1738) per la Chiesa dei Santi Celso e Giuliano, il dipinto la Caduta di Simon Mago (anno 1755) conservato all’interno della Basilica di Santa Maria degli Angeli; il dipinto raffigurante la Sacra Famiglia (anno 1760) conservato nei Musei Capitolini, Pinacoteca Capitolina, il dipinto raffigurante la Natività di Gesù (1740 -1750 circa) conservato nella Galleria Nazionale d’Arte Antica di Palazzo Corsini; Girolama Santacroce come “Vanitas” (databile al 1759 circa), conservato presso il Museo di Roma, situato a Roma all’interno di Palazzo Braschi e l’ovale su rame raffigurante il Sacro Cuore (anno 1767) per la Chiesa del Gesù.
Famosa è inoltre la sua accesa rivalità con il pittore tedesco Anton Raphael Mengs.
L’opera Agar e l’Angelo trae ispirazione dal libro della Genesi (21,8) secondo cui la schiava egiziana Agar concepisce un figlio con Abramo che viene chiamato Ismaele, per volere di Sara, moglie di Abramo. Ma Agar e il figlio vengono mandati via e si smarriscono per il deserto di Bersabea. L’opera raffigura il momento in cui arriva l’Angelo ed indica ad Agar una fonte d’acqua per dissetarsi. Il pathos della scena si ricava dalla disperazione della donna, poggiata ad una pietra in lacrime e accanto a lei il figlio Ismaele accasciato sotto un cespuglio, ormai privo di sensi.