L’ Adorazione dei Magi è un affresco (cm 700 x 650) realizzato intorno al 1504 dal celebre pittore umbro Pietro di Cristoforo Vannucci, detto il Perugino, e conservato nell’Oratorio di Santa Maria dei Bianchi a Città della Pieve, in provincia di Perugia.
Pietro di Cristoforo Vannucci, detto il Perugino o ancora denominato “Il divin pittore” (Città della Pieve, 1448 circa – Fontignano, Febbraio 1523) è stato un celebre e rinomato pittore umbro, formatosi a Firenze presso la bottega di Andrea Verrocchio, e annoverato tra i più grandi esponenti del rinascimento artistico italiano. Tra le sue numerose opere è necessario citare gli affreschi del Collegio del Cambio a Perugia (1499-1507); gli affreschi nella volta della Stanza dell’Incendio di Borgo nei Palazzi Vaticani e l’affresco raffigurante la Consegna delle Chiavi (1481-1482) nella Cappella Sistina in Vaticano, mentre tra i suoi allievi si annovera anche il giovane Raffaello Sanzio.
La commissione dell’opera avviene all’inizio del 1504, quando il sindaco dei Disciplinati della Vergine, chiamati Bianchi per il colore delle vesti, incarica il Perugino della realizzazione di un grande affresco raffigurante l’Adorazione dei Magi destinato alla parete d’altare del loro oratorio. E’ ormai accertato che la confraternita incontrò dei problemi a rispettare il compenso pattuito per la realizzazione dell’opera e nel 1507 il Perugino accettò in cambio del saldo finale la proprietà di una casa che la confraternita aveva ricevuto in donazione dal defunto Mariano di Giovanni Cenni.
Al centro dell’opera è raffigurata la capanna della Natività circondata da una serie di figure umane e animali; davanti alla capanna sono dipinti la Madonna seduta col Bambino in braccio e San Giuseppe in piedi appoggiato ad un bastone (appena dietro la Vergine), e ai lati i tre magi adoranti, che, con i loro vestiti sontuosi, sono giunti per offrire i loro doni. Nella parte alta dell’opera è raffigurato l’angelo annunciante al posto della stella cometa, mentre sullo sfondo compare il tipico paesaggio umbro, con le colline della Val di Chiana e il Lago Trasimeno.
L’impostazione generale dell’opera è interamente organizzata secondo le regole della prospettiva e le tonalità cromatiche chiare e compatte tendono verso l’effetto pastello.