Jeanne Samary ( Neuilly-sur-Seine, 4 Marzo 1857 – Parigi, 18 Settembre 1890) è stata una famosa attrice francese, nonché musa ispiratrice e amante di Pierre Auguste Renoir.
Proveniente da una famiglia di artisti Jeanne Samary si avvicina con molta naturalezza all’arte in generale e al teatro nel particolare. Il padre di Jeanne è un noto violoncellista, mentre sua nonna Susanne Brohan è stata una celebre attrice teatrale così come le sue zie Augustine Brohan e Madeleine Brohan, entrambe rinomate attrici della Comédie Française.
Così come la nonna e le zie anche Jeanne Samary entra, ancora giovanissima all’età di soli quattordici anni, al Conservatorio, vincendo nel 1874 il primo premio per la commedia. Ciò le consente di accedere alla Comédie Francese dove rimane per quasi quindici anni, interpretando diversi ruoli comici, acquistando una fama e una celebrità al pari di Sarah Bernhardt.
Ma la notorietà di Jeanne Samary è dovuta alla sua relazione col pittore impressionista Pierre Auguste Renoir, testimoniata da una serie di dipinti (almeno dodici) che il noto, ma all’epoca squattrinato, pittore realizza allo scopo di immortalare l’immagine della bella Jeanne.
Il dipinto di Jeanne Samary in abito scollato del 1877 , detto anche La Rêverie per l’espressione un pò estasiata di Jeanne viene esposto alla terza mostra degli Impressionisti nell’anno 1877, ma non ottiene un buon successo, collezionando diverse critiche negative e provocando una discreta insoddisfazione dell’attrice. Anche il successivo dipinto del 1878 presentato al Salon nel 1879 dove Jeanne Samary appare fasciata in un abito lungo di raso rosa non convince il pubblico e la critica che mostra più attenzione verso il dipinto della “Divina” Sarah Bernhardt realizzato dal pittore Bastien Lepage.
Man mano il pittore e l’attrice si allontanano e nel 1882 Jeanne Samary sposa Paul Lagarde. Sotto il profilo artistico Jeanne Samary inizia a scegliere pittori della scuola accademica allo scopo di essere meglio valorizzata non immaginando che la sua popolarità oggi è dovuta proprio ai dipinti di Renoir che le regalano il bene più ambito da un artista: l’immortalità.