La Cappella dei Magi o dell’Epifania si trova all’interno della Chiesa di Santa Maria in Vallicella detta anche Chiesa Nuova, sita in Piazza della Chiesa Nuova, tra corso Vittorio Emanuele II e Via dei Filippini, in posizione adiacente all’Oratorio dei Filippini della Congregazione di San Filippo Neri, nel rione Parione.
La Chiesa di Santa Maria in Vallicella detta anche Chiesa Nuova risale al XV e XVI secolo e viene principalmente ricordata per una serie di opere d’arte custodite al suo interno, in particolare la pala dell’altare maggiore la “Madonna della Vallicella”, realizzata tra il 1606 ed il 1608 dal pittore fiammingo Pieter Paul Rubens, i due dipinti ai lati del presbiterio i “Santi Gregorio Magno, Papia e Mauro” (nella parete sinistra) e i “Santi Flavia Domitilla, Nereo e Achilleo“ (nella parete destra) sempre del Rubens, oltre agli affreschi di Pietro da Cortona nella volta, sui pennacchi della cupola (raffiguranti i profeti biblici Geremia, Ezechiele, Isaia e Daniele) e nel catino absidale con l’ “Assunta tra Angeli e Santi”.
La Chiesa di Santa Maria in Vallicella detta anche Chiesa Nuova si suddivide in tre navate con cinque cappelle per ogni lato, le quali custodiscono altre ed importanti opere d’arte.
La Cappella dei Magi o dell’Epifania è la seconda cappella della navata sinistra della Chiesa di Santa Maria in Vallicella e la suo interno conserva la pala d’altare raffigurante l’“Adorazione dei Magi” (olio su tela) realizzata tra il 1578 e il 1581 dal pittore italiano manierista Cesare Nebbia (Orvieto, 1536 – Roma, 1614). Il dipinto è molto simile ad un’altra opera di pittura sacra dello stesso Cesare Nebbia “Adorazione dei Magi” (anno 1584-1585) conservata nella Cappella Sabatini nella Chiesa di Santa Maria ai Monti, sita a Roma, in Via Madonna dei Monti, nel rione Monti.
La composizione si struttura in verticale con la Sacra Famiglia al centro, il Bambino nella mangiatoia, nel lato destro le figure della Madonna, che con la mano indica il Bambino, e di San Giuseppe, e infine i Magi, riccamente abbigliati, giunti per rendere omaggio alla nascita di Gesù. Il primo con il mantello giallo oro è inginocchiato ai piedi della mangiatoia, e gli altri due, sul lato sinistro, hanno il capo chino in segno di venerazione. Da notare il raggio di luce della stella cometa che dall’angolo sinistro in alto taglia obliquamente l’opera suddivendo la scena in due parti: quella di sinistra maggiormente illuminata, e quella di destra più ombra.
La Cappella dei Magi o dell’Epifania ha avuto nei secoli diverse appartenenze (c.d. ius patronatus): nel 1578 viene concessa alla nobile famiglia dei Ceva, in particolare a Porzio Ceva, notaio della Camera Apostolica e successivamente alla nobile famiglia Ratto.
La volta della cappella contiene i dipinti (affreschi ad olio), risalenti al XVII secolo, opera del pittore toscano Lorenzo Bartolomeo Ciarpi noto come Baccio Ciarpi (presso la sua bottega si forma il celebre pittore Pietro da Cortona).